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Data: 06/10/2023
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In piazza il mondo della scuola

Rapezzi: «No ai tagli degli istituti, occorre invece investire più soldi» - A Pescara il Segretario Nazionale Flc


FLC«No al dimensionamento, occorre investire sul sistema d'istruzione regionale». Così dice il segretario nazionale Flc Cgil, Alessandro Rapezzi, ieri mattina a Pescara per partecipare all'assemblea dei lavoratori della scuola che si è tenuta all'Istituto Acerbo. Tra i temi all'ordine del giorno, oltre alla consultazione sul rinnovo contrattuale e alla piattaforma rivendicativa della Cgil in vista della mobilitazione di domani a Roma, si è discusso anche delle criticità della scuola abruzzese a meno di un mese dalla riapertura. All'assemblea hanno parte il segretario regionale della Flc Cgil Abruzzo Molise, Pino La Fratta, e la segretaria di Pescara Augusta Marconi. Il primo dato riportato è stato quello della riduzione del numero degli alunni: per l'anno scolastico 2023/24 ce ne sono 1.398 in meno (l'anno scorso la perdita era stata di 2.723 alunni). Continua quindi il trend negativo che ha portato in dieci anni alla perdita di oltre 18.000 studenti nelle scuole pubbliche abruzzesi. Un dato che da solo documenta il grave problema della denatalità e dello spopolamento, particolarmente accentuato soprattutto nelle aree interne. Il problema, per la Cgil scuola, è che l'attribuzione degli organici dei docenti, del personale Ata e la formazione delle classi sono ancora ancorati a un decreto del 2009 che attribuisce i posti solo in percentuale al numero degli alunni, non tenendo presento le criticità e le peculiarità dei territori. In particolare, rispetto al personale Ata, dal 2009 ad oggi in Abruzzo di sono persi 1.307 posti. «Negli anni abbiamo perso circa il 25% dell'organico, mentre il carico di lavoro del personale amministrativo è in costante crescita nelle scuole, anche per le esigenze connesse all'attuazione del Pnrr e per le altre numerose incombenze che non sono affatto diminuite», hanno sottolineato La Fratta e Marconi. Inoltre «anche quest'anno abbiamo in Abruzzo circa 6.500 precari, 1.300 Ata e 5.000 docenti, di cui oltre 3.000 sul sostegno che rappresenta una delle principali emergenze. Occorre consolidare questi posti nell'organico di diritto, per dare risposte ai docenti precari ma soprattutto agli alunni diversamente abili che si trovano ogni anno a cambiare docente».Ma a fronte di tutte queste criticità «la risposta messa in campo dalla politica è quella dell'ennesimo taglio con il cosiddetto "dimensionamento scolastico», denuncia il sindacato, «che porterà in alla cancellazione di 11 Istituzioni scolastiche in Abruzzo: dalle 190 attuali si passerà a 179, per arrivare a 177 nel 2026/27. Si tratta però solo dell'inizio», avverte la Cgili, «se il criterio verrà confermato, complice il costante decremento demografico, la nostra Regione rischia ulteriori tagli, basti pensare che l'Istat ha stimato che in Abruzzo nei prossimi 10 anni si perderanno ulteriori 28.000 alunni». Su questo tema «siamo pronti a mobilitarci a tutti i livelli, in supporto delle strutture territoriali», ha concluso il segretario nazionale Flc Cgil Rapezzi, «così come va fermato ogni scellerato progetto di autonomia differenziata: la scuola o è nazionale o non è».


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